Il Crocifisso - Congregazione dell'Oratorio Acireale

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Il Crocifisso





Dopo la fondazione dell'Oratorio il P. Mariano Patanè desiderava un'immagine del SS. Crocifisso, che rappresentandolo in modo naturale e vero potesse essere oggetto di meditazione.
Quando nel 1768 era stata  restaurata e abbellita la chiesa di S. Maria Maddalena, la nuova architettura che aveva rimpicciolito le cappelle non permise più di situarvi l'immagine del S. Crocifisso che il can. Grasso, fondatore della chiesa, aveva fatto scolpire nell'anno 1705. Quest'immagine dai restauratori non fu trattata con riverenza e venne deposta fra i vari rottami.

Trovandosi a passare P. Mariano vedendo l'immagine del Cristo Crocifisso così deturpata, pensò ai dolori e alle pene che nostro Signore patì sulla croce, e mentre era assorto in questi pensieri intuì una voce nel cuore:
«Toglimi di qui e portami all'Oratorio»; è il Crocefisso che chiede un posto migliore. Avuto in dono tale immagine dopo averla ripulita la pose nella sua cameretta, dirimpetto al letto. Essa costituiva quel libro aperto che gli permetteva di meditare ogni giorno su temi quali la sapienza, la giustizia e la carità di Dio verso gli uomini.






Affresco nella volta della
Cappella del Crocifisso



Il Crocifisso


Una mattina, circa vent'anni dopo, si vide il padre tutto intento a costruirvi un altare in una camera attigua alla chiesa nel quale vi trasferì l'immagine e nel fare ciò attestava:
«Quest'immagine è prodigiosa, e non conviene che vi stia solinga e negletta nella mia camera, le si deve culto e speciale venerazione. Ed io vi dico di rispettarla molto perché nostro Signore si è degnato concedere molte grazie per essa».
Mossi da più viva curiosità coloro che erano vicini a P. Mariano volevano sapere quali fossero le grazie speciali che Dio aveva concesso e dopo molte domande egli diede tale risposta:
«Questa imagine parlò ad una persona»; i presenti pensarono che fosse senz'altro lui quella persona.
Quando il chierico Pietro Di Stefano approfittando dell'amicizia confidenziale che aveva con il padre gli chiese: «Che cosa disse il ss. Crocifisso a vostra Riverenza, quando le parlò?», rispose Mariano: «Figlio mio per ora non posso dirlo; se Iddio mi farà morire con l'uso di parola il dirò» e siccome egli morì con una paralisi che gli tolse l'uso della lingua ciò, fu segno che Iddio volle si ignorasse quanto a questo suo figlio aveva rivelato.





Oggi il Crocifisso si venera in una cappella attigua alla chiesa aperta ai fedeli. Particolarmente frequentata durante il periodo della quaresima do vi si celebra l’Eucarestia e si svolge la pia pratica della Via Crucis.

Nella settimana santa, specie nei giorni del Giovedì e Venerdì santo dove viene allestito l’altare della Reposizione del Santissimo e i fedeli vi si soffermano in turni di adorazione.


L'altare della Reposizione nella
Cappella del Crocifisso


Madonna della Vallicella





La Madonna della Vallicella nella Chiesa Nuova a Roma, tanto cara a san Filippo Neri è divenuta la madre degli oratoriani e così non ne poteva mancare il ricordo anche nella nostra chiesa.
Venerata dai fedeli in un altare laterale della cappella del crocifisso ci rimanda a quella originaria casa nella quale si radunavano i primi oratoriani insieme al Padre Mariano Patanè che avendo compreso le esigenze del suo tempo e del suo ambiente fonda in Acireale, a somiglianza dell’Oratorio di S. Maria in Vallicella (fondato due secoli prima da Filippo Neri), L’Oratorio di s. Maria della Purità.

 
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